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Giosuč
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(Testo CEI74)

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4. PRESA DI AI
Ordine dato a Giosuč

1Il Signore disse a Giosuč: «Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, vą contro Ai. Vedi, io ti metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua cittą e il suo territorio. 2Farai ad Ai e al suo re come hai fatto a Gerico e al suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad essa».

Manovra di Giosuč

3Giosuč dunque e tutti quelli del popolo atti alla guerra si accinsero ad assalire Ai; Giosuč scelse trentamila uomini, guerrieri valenti, li inviņ di notte 4e comandņ loro: «State attenti: voi tenderete un agguato contro la cittą, dietro ad essa. Non allontanatevi troppo dalla cittą e state tutti pronti. 5Io, con tutta la gente, mi avvicinerņ alla cittą. Ora, quando essi usciranno contro di noi come l'altra volta, noi fuggiremo davanti a loro. 6Essi usciranno ad inseguirci finché noi li avremo tirati lontani dalla cittą, perché diranno: Fuggono davanti a noi come l'altra volta! Mentre noi fuggiremo davanti a loro, 7voi balzerete dall'agguato e occuperete la cittą e il Signore vostro Dio la metterą in vostro potere. 8Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco alla cittą: farete secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questo č il mio comando». 9Giosuč allora li inviņ ed essi andarono al luogo dell'agguato e si posero fra Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuč passņ quella notte in mezzo al popolo. 10Si alzņ di buon mattino, passņ in rassegna il popolo e andņ con gli anziani di Israele alla testa del popolo verso Ai. 11Tutti quelli del popolo atti alla guerra, che erano con lui, salendo avanzarono e arrivarono di fronte alla cittą e si accamparono a nord di Ai. Tra Giosuč e Ai c'era di mezzo la valle. 12Prese circa cinquemila uomini e li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente della cittą. 13Il popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato era ad occidente della cittą; Giosuč andņ quella notte in mezzo alla valle.

Battaglia di Ai

14Non appena il re di Ai si accorse di ciņ, gli uomini della cittą si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento incontro ad Israele, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Egli non s'accorse che era teso un agguato contro di lui dietro la cittą. 15Giosuč e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del deserto. 16Tutta la gente che era dentro la cittą corse ad inseguirli; inseguirono Giosuč e furono attirati lontano dalla cittą. 17Non ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e cosģ lasciarono aperta la cittą per inseguire Israele.

18Disse allora il Signore a Giosuč: «Tendi verso la cittą il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani». Giosuč tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la cittą. 19Come ebbe stesa la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, entrarono di corsa nella cittą, la occuparono e s'affrettarono ad appiccarvi il fuoco.

20Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed ecco videro che il fumo della cittą si alzava verso il cielo. Allora non ci fu pił possibilitą per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che fuggiva verso il deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano. 21Infatti Giosuč e tutto Israele s'erano accorti che il gruppo in agguato aveva occupata la cittą e che il fumo della cittą si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli uomini di Ai. 22Anche gli altri uscirono dalcirono dalla cittą contro di loro, e cosģ i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase nessun superstite e fuggiasco. 23Il re di Ai lo presero vivo e lo condussero da Giosuč. 24Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti i combattenti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della sIsraeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada. 25Tutti i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutti di Ai.

Lo sterminio e la rovina

26Giosuč non ritirņ la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai. 27Gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuč, trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della cittą. 28Poi Giosuč incendiņ Ai e ne fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi. 29Fece appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole Giosuč comandņ che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della cittą e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura fino ad oggi.

5. SACRIFICIO E LETTURA DELLA LEGGE
SUL MONTE EBAL
L'altare di pietra grezza

30In quell'occasione Giosuč costruģ un altare al Signore, Dio di Israele, sul monte Ebal, 31secondo quanto aveva ordinato Mosč, servo del Signore, agli Israeliti, come č scritto nel libro della legge di Mosč, un altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione.

Lettura della legge

32In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosč, che questi aveva scritto per gli Israeliti. 33Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metą verso il monte Garizim e l'altra metą verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosč, servo del Signore, per benedire il popolo di Israele. 34Giosuč lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto č scritto nel libro della legge. 35Non ci fu parola, di quante Mosč aveva comandate, che Giosuč non leggesse davanti a tutta l'assemblea di Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a loro.

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